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 1965 FIAT 850 Coupè Sportivo

 

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Vignale ha realizzato su complessi meccanici Fiat 850 questo coupé di caratteristiche sportive le cui doti essenziali di penetrazione, coerenza e gusto raggiungono livelli inconsueti, tali da non giustificare lo scarso interesse che la stampa specializzata gli ha finora dedicato, e la tiepidezza con cui è stato accolto al Salone di Ginevra. Nel mese di luglio, comunque, questa 850 ha ottenuto un giusto riconoscimento conquistando il primo posto al concorso di eleganza di Alassio. Raramente si incontra una vettura che rimanga così «sincera» ed attraente, esaminata dagli angoli visuali più desueti.

PENETRAZIONE Immediati sono i riferimenti alle realizzazioni di Vignale più significative in questo senso: i coupé su meccanica Fiat-Abarth 750 del 1957, caratterizzati dal muso cortissimo e la coda tronca, e la 1000 Record sperimentale del '62. Se nel caso odierno il punto di partenza è meno "osé", i risultati, almeno ad un primo esame, sono senz'altro soddisfacenti. Ritroviamo qui, in particolare, l'allineamento dei profili di cofano e parabrezza e la carenatura dei fari, ad esatta integrazione della superficie frontale.

COERENZA La sensibilità propria di Vignale in questa categoria di utilitarie-fuoriserie, è stata acquisita attraverso lunghi anni di esperienze a livello industriale sulle «piccole» Fiat ed ulteriormente arricchita, riguardo questo coupé, dalla riuscita serie di realizzazioni sullo stesso pianale. Essa conferisce al carrozziere la razionale comprensione del tema, risolto in funzione logica dell'uso cui è destinata la nuova vettura, la sua funzionalità, le esigenze del suo mercato. La forma nasce fondamentalmente da queste premesse. Lo "styling" di questa forma è soltanto questione di buon gusto.

GUSTO Vignale precisa la forma nell'assoluta pulizia delle superfici (esemplare la miniaturizzazione dei marchi e delle maniglie delle portiere; disegnate in sezione con larghi raggi di curvatura. L'armonia delle proporzioni è impostata sul movimento, sinuoso anch'esso, dei profili delimitanti tali superfici, accentuato con decisione nei punti chiave dei parafanghi anteriori, fughe del padiglione e della coda, arco superiore dei passaggi ruote. L'equilibrio delle masse deriva infine dall'inserimento nell'impronta curvilinea dell'insieme della retta orizzontale di cintura in continuità al diedro frontale, e della verticalità dello «specchio di poppa».

Text from "1965 Style Auto"

 Images courtesy of Concept Cars

 

 


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