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Abarth's by Vignale

 

1951 Abarth 205 A Berlinetta GT

Marking the beginning of collaboration with the most famous Italian coachbuilders, Carlo Abarth had this luxurious coupé built, based on Cisitalia / Abarth 204 components. It won several prizes in different concourses. 

 

1957 Abarth 750 Coupé Vignale

Michelotti

Extremely original coupé using the engineering of the Fiat/Abarth 750.
It created a lot of interest because of its high aerodynamic quality.
No attempt to market this car was made.


Article from Auto d'Epoca:

 1957 ABARTH 750 VIGNALE

Michelotti

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Fu Vignale, nel 1956, a sottoporre a Carlo Abarth il disegno dello stilista Michelotti, che sembrava un ottimo studio aerodinamico e piacque subito ad Abarth che all'epoca non aveva ancora preso decisioni definitive per la carrozzeria del coupè da realizzare sul pianale della Fiat 600. Il disegno di Michelotti appare decisamente originale per l'epoca, ma bisogna considerare che in quel momento imperversava la moda delle microvetture, le "bubble cars" come l'Isetta o la Heynkel Kabine. L'idea fondamentale alla base di questo tipo di forme aerodinamiche è sempre la goccia e lo stesso Michelotti riprenderà questo tema per la sua Alfa Romeo Giulietta Sprint.

Il prototipo fu presentato al Salone di Ginevra del 1957 destando grande sensazione, sia per la linea, sia per alcune idee innovative come l'apertura delle porte ad ala di gabbiano. Un secondo prototipo apparve al Salone di Torino, ma questa volta aveva le porte convenzionali, il cofano era incernierato in alto anzichè in basso, la presa d'aria posteriore era di dimensioni maggiori, due piccole aperture ovali erano state messe sotto i fari per una migliore ventilazione dei freni ed aveva un solo tergicristallo invece di due. La vettura era caratterizzata dalla originale forma della carrozzeria, con sbalzo molto limitato all'anteriore e linea continua fra cofano e parabrezza. Il lunotto aveva grosso modo lo stesso andamento del parabrezza e solo la coda, molto pronunciata e caratterizzata da molte aperture per la circolazione dell'aria nel vano motore, interrompeva la filante forma a goccia.

La meccanica era esattamente la stessa delle versione più elaborate della Fiat-Abarth 750 e quindi anche del coupè Zagato. Le prove in circuito rilevarono una grande efficienza aereodinamica per quanto riguardava la penetrazione pura, e di conseguenza la velocità in rettilineo. In curva la vettura invece non era molto stabile. Altro grosso problema fu il raffreddamento: la linea continua della carrozzeria impediva all'aria di entrare nella presa d'aria del motore. Si cercò di ovviare al problema sostituendo il parabrezza con uno con inclinazione maggiore, ma il progetto fu bruscamente interrotto e della piccola, curiosa coupè, dopo una promettente uscita alla Mille Miglia del 1957, non si sentì più parlare. Corsero per qualche anno nelle gare in salita dove ottenne parecchie vittorie. Poi scomparvero e come capita, se ne perdette del tutto anche il ricordo. La cifra probabile delle vetture costruite è di tre più il prototipo, dato confermato anche da Giulio Vignale, nipote di Alfredo.

 

 

 




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